sabato 21 agosto 2010

LA HISBA

La Hisba (arabo: حسبة , ḥisba "verifica") nella dottrina giurisprudenziale islamica è l'insieme di norme che mirano a garantire che ogni negozio secondo cui ogni cosa deve essere mantenuta in ordine, all'interno del quadro legislativo garantito da Allah. Questa dottrina è basata sull'espressione del Corano «giova di ciò che è buono e proibisci ciò che è sbagliato» (sura III:ayat 110 e 114).

La dottrina è caratterizzata dai seguenti aspetti principali.

  • Obbligatorietà per ogni musulmano, in quanto funzione religiosa.
  • Obbligatorietà che una comunità statuale controlli che i suoi sudditi osservino la hisba e la Shari'a.
  • In un senso più ampio, la hisba riguarda anche la pratica del controllo in campo commerciale, corporativo e dei contratti di compravendita. Tradizionalmente un muhtasib era nominato dal Califfo o da un'autorità provinciale da lui nominata, per garantire il corretto e onesto ordine commerciale, calmierando i prezzi delle corporazioni di arti e mestieri (sinf, tawa'if) e sorvegliando la correttezza dei pesi e delle misure, la libera circolazione di uomini e merci, l'eccessivo sfruttamento dei lavoratori, i maltrattamenti degli alunni più giovani nelle scuole e la corretta condotta morale all'interno dei mercati, dei centri commerciali o delle strutture mediche. Deve inoltre garantire l'agibilità degli edifici che incombano sulle aree destinate al commercio, ordinando l'abbattimento o il restauro degli edifici pericolanti.[1]

La posizione del muhtasib può essere approssimativamente considerata come quella di un "ispettore" dell'annona e - come il censore romano - della moralità pubblica.

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