sabato 21 agosto 2010

educare i figli islamicamente


Il primo mezzo preso in esame, ossia l’educazione attraverso il modello, non è sufficiente per formare un bambino virtuoso in tutti i suoi comportamenti, tanto dal punto di vista etico quanto dal punto di vista religioso. Ecco perché altri mezzi devono essere messi in opera, come l’esortazione – oltre alla presenza di un modello – per diverse ragioni, tra cui le più importanti sono:

1 – Si osserverà che il bambino tende talvolta a comportarsi in modo marginale e contrario all’etica. Per correggerlo, l’esortazione è necessaria. In effetti, il bambino può non trovare un modello virtuoso con cui identificarsi, oppure questo modello da solo non è sufficiente per migliorarne il comportamento. Da cui, la necessità dell’esortazione.[1]

2 – Le anime pure e i cuori aperti nei quali si riversi la verità attraverso la parola toccante e l’esortazione convincente, accettano facilmente la prima, senza alcuna esitazione, e sono toccati dalle buone parole senza alcuna difficoltà. Lo stesso accadrà dunque col bambino, che è nato con una natura sana e un cuore puro, e non vi è alcun dubbio sul fatto che egli sarà toccato più di qualsiasi altra cosa dall’esortazione, e accetterà la predica con maggior forza ancora.[2]

3 – Infine, l’animo umano, per sua natura, è interamente predisposto a subire l’influenza dei propositi che gli sono rivolti. Ecco perché il mezzo più efficace, dopo la presenza di un modello virtuoso, è quello di esortare il proprio figlio. E ciò in modo ripetitivo, finché l’esortazione si scolpisca nel suo spirito, per divenire poi, col passare del tempo, una seconda natura che influisca sulla sua attitudine, il suo pensiero e il suo comportamento.[3]

L’educazione attraverso l’esortazione è uno dei più importanti metodi educativi, efficace per formare il bambino tanto dal punto di vista religioso, quanto dal punto di vista etico, psicologico o sociale.

Inoltre, l’esortazione lascia un impatto certo sul bambino, permettendogli di vedere le cose in tutta la loro realtà, spingendolo al raggiungimento di nobili obiettivi, ad ornarsi di nobili caratteri, e a fargli prendere coscienza dei principi fondamentali dell’Islâm.

Non è dunque sorprendente che Allah (subhânaHu waTa°âlâ) abbia scelto questa via nel sublime Corano, interpellando le anime attraverso l’esortazione, che Egli ha reiterato in molti versetti, in diversi punti.

Ecco qualche esempio a questo riguardo[4]:

Allah (Gloria a Lui, l’Altissimo) ha detto:

وَإِذْ قَالَ لُقْمَانُ لِابْنِهِ وَهُوَ يَعِظُهُ يَا بُنَيَّ لَا تُشْرِكْ بِاللَّهِ ۖ إِنَّ الشِّرْكَ لَظُلْمٌ عَظِيمٌ

E [ricorda] quando Luqmân disse a suo figlio: “Figlio mio, non attribuire ad Allah associati. Attribuirgli associati è un’enorme ingiustizia” (Corano XXXI. Luqmân, 13)

Fino alla Sua parola:

يَا بُنَيَّ أَقِمِ الصَّلَاةَ وَأْمُرْ بِالْمَعْرُوفِ وَانْهَ عَنِ الْمُنكَرِ وَاصْبِرْ عَلَىٰ مَا أَصَابَكَ ۖ إِنَّ ذَ‌ٰلِكَ مِنْ عَزْمِ الْأُمُورِ

O figlio mio, assolvi all’orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa (Corano XXXI. Luqmân, 17)

Allah (subhânaHu waTa°âlâ) ha anche detto:

إِنَّ فِي ذَ‌ٰلِكَ لَذِكْرَىٰ لِمَن كَانَ لَهُ قَلْبٌ أَوْ أَلْقَى السَّمْعَ وَهُوَ شَهِيدٌ

In ciò vi è un monito per chi ha un cuore, per chi presta attenzione e testimonia (Corano L. Qâf, 37)

Allah (Gloria a Lui, l’Altissimo) ha altresì detto:

وَذَكِّرْ فَإِنَّ الذِّكْرَىٰ تَنفَعُ الْمُؤْمِنِينَ

e ricorda, ché il ricordo giova ai credenti (Corano LI. Adh-Dhâriyât, 55)

I metodi di esortazione nel Corano variano nell’impostazione:

1) Talvolta, tramite la parola:

Come quando Allah l’Altissimo dice:

تَبْصِرَةً وَذِكْرَىٰ لِكُلِّ عَبْدٍ مُّنِيبٍ

Invito [questo] alla riflessione e monito per ogni servo penitente (Corano L. Qâf, 8 )

2) Talvolta, tramite il richiamo affettivo o di rimprovero:

Come quando Allah l’Altissimo dice:

يَا أَيُّهَا الَّذِينَ آمَنُوا اسْتَعِينُوا بِالصَّبْرِ وَالصَّلَاةِ ۚ إِنَّ اللَّهَ مَعَ الصَّابِرِينَ

O voi che credete, rifugiatevi nella pazienza e nell’orazione. Invero Allah è con coloro che perseverano (Corano II. Al-Baqarah, 153)

Così come la Sua parola:

قُلْ يَا أَهْلَ الْكِتَابِ تَعَالَوْا إِلَىٰ كَلِمَةٍ سَوَاءٍ بَيْنَنَا وَبَيْنَكُمْ أَلَّا نَعْبُدَ إِلَّا اللَّهَ وَلَا نُشْرِكَ بِهِ شَيْئًا وَلَا يَتَّخِذَ بَعْضُنَا بَعْضًا أَرْبَابًا مِّن دُونِ اللَّهِ ۚ فَإِن تَوَلَّوْا فَقُولُوا اشْهَدُوا بِأَنَّا مُسْلِمُونَ

Di’: “O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all’infuori di Allah” (Corano III. Āl-°Imrân, 64)

E la Sua parola:

يَا نِسَاءَ النَّبِيِّ لَسْتُنَّ كَأَحَدٍ مِّنَ النِّسَاءِ ۚ إِنِ اتَّقَيْتُنَّ فَلَا تَخْضَعْنَ بِالْقَوْلِ فَيَطْمَعَ الَّذِي فِي قَلْبِهِ مَرَضٌ وَقُلْنَ قَوْلًا مَّعْرُوفًا

O mogli del Profeta, non siete simili ad alcuna delle altre donne. Se volete comportarvi devotamente, non siate accondiscendenti nel vostro eloquio, ché non vi desideri chi ha una malattia nel cuore. Parlate invece in modo conveniente (Corano XXXIII. Al-Ahzâb, 32)

3) Talvolta narrando una storia da cui bisogna trarre una morale e una lezione:

Come quando Allah (subhânaHu waTa°âlâ) dice:

هَلْ أَتَاكَ حَدِيثُ مُوسَىٰ

Non ti giunse [o Muhammad] la storia di Mosè? (Corano LXXIX. An-Nâzi°ât, 15)

E quando Egli dice :

هَلْ أَتَاكَ حَدِيثُ ضَيْفِ إِبْرَاهِيمَ الْمُكْرَمِينَ

Ti è giunta la storia degli ospiti onorati di Abramo? (Corano LI. Adh-Dhâriyât, 24)

Ecco dunque alcuni metodi d’esortazione utilizzati nel sublime Corano. Questo metodo è il fondamento della metodologia della predicazione ed è la via che conduce alla riforma dell’individuo e all’orientamento delle masse. Chiunque percorra le pagine del sublime Corano vedrà che i metodi d’esortazione sono una realtà palpabile in molti versetti, sia attraverso l’esortazione al timore di Allah, sia attraverso la predica, sia attraverso la morale da trarre da un discorso, sia attraverso l’incitamento al consiglio, sia attraverso l’incoraggiamento, sia facendo uso della minaccia del castigo divino, e così di seguito.[5]

Soffermandoci sulla Sunnah profetica, che esplicita il sublime Corano, ci accorgiamo che il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) utilizzò diversi metodi d’esortazione. Tra essi:

1) La narrazione di una storia da cui bisogna trarre una morale e una lezione

2) Il metodo del dialogo e dell’interrogazione

3) Cominciare l’esortazione giurando per Allah

4) Abbinare l’esortazione e l’umorismo

5) Prodigare delle breve esortazioni, per evitare di annoiare

6) Esortare mostrando degli esempi

7) Esortare abbozzando dei gesti con la mano

8 ) Esortare tramite il disegno e lo schema esplicativo

9) Esortare attraverso la pratica

10) Esortare traendo esempio dagli avvenimenti quotidiani

11) Orientare l’esortazione verso ciò che è più importante

12) Esortare mostrando esplicitamente l’atto illecito che è stato proibito

Ed ecco ora qualche esempio di metodi che il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) utilizzò per educare i Compagni, che Allah sia soddisfatto di tutti loro.

1) La narrazione di una storia da cui bisogna trarre una morale e una lezione

Abû Hurayrah (radiAllahu °anhu) riportò: “Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) citò un giorno il caso di un uomo, tra i Figli di Israele, che chiese ad uno dei suoi correligionari di prestarli mille denari. Tennero il dialogo seguente:

Il creditore: Conduci dunque dei terzi, perché possano testimoniare del prestito.

Il debitore: Allah basta come Testimone.

Il creditore: Conduci dunque un garante.

Il debitore: Allah basta come Garante.

Il creditore: Hai detto il vero.

Gli prestò dunque questa somma, fino ad un termine preciso. Il debitore si recò dunque alla sua destinazione per via marittima. Quando gli affari furono conclusi, cercò un battello per recarsi all’appuntamento fissato per il pagamento del debito. Non trovando il battello, prese un ceppo di legno, che intagliò per introdurvi i mille denari e una lettera indirizzata al creditore. Chiuse poi la cavità e andò sulla riva del mare.

Il debitore: Oh Allah! Tu sai che ho preso in prestito dal Tale mille denari. Mi ha chiesto un garante, e gli ho risposto: “Allah basta come Garante”, ed egli Ti ha accettato come garante. Mi ha chiesto dei testimoni, e gli ho risposto: “Allah basta come Testimone”. Ora, ho fatto tutto ciò che era in mio potere per trovare un battello, affinché mi potessi recare all’appuntamento, e consegnare a questa persona quanto dovutole; ma non ho trovato un battello. Ti affido dunque questo ceppo.

E lo gettò in mare! Quando scomparve alla sua vista, se ne andò, ancora alla ricerca di un battello…

Per quanto riguarda il creditore, quest’ultimo si recò sulla riva del mare, sperando di scorgere un battello, su cui si trovasse il suo debitore, con la somma di denaro… ma non vide nulla, se non un ceppo vagante sulle onde, di cui si impadronì per attizzare il fuoco del suo camino. Quando tagliò il ceppo, vi scoprì la somma di denaro e la lettera del debitore!

Più tardi, il debitore tornò dal suo viaggio, e si recò dal suo creditore con i mille denari.

Il debitore: Giuro per Allah di aver fatto tutto quanto fosse in mio potere per trovare un battello che mi conducesse al luogo del nostro appuntamento, per renderti quanto dovuto, ma non ho trovato battello, se non quello da cui sono sceso oggi.

Il creditore: Mi hai inviato qualcosa?

Il debitore: Ti ho appena detto che non ho trovato alcun battello prima di questo.

Il creditore: Sappi dunque che Allah Si è incaricato di farmi pervenire il ceppo che mi avevi inviato.

Il debitore tornò dunque sui suoi passi, con i mille denari in tasca”.[6]

Tutto ciò che resta dunque da fare all’educatore, è di approfittare dell’emozione suscitata e dell’attenzione risvegliata durante la narrazione del racconto. Poi, qunado l’interesse dell’uditorio avrà raggiunto il culmine tanto spiritualmente che mentalmente, l’educatore trasmetterà allora attraverso le sue emozioni, le sue percezioni, e dal più profondo del suo cuore i valori della pazienza e della virtù.

È in questo momento che l’educatore chiederà a coloro che educa di promettere di conformarsi all’Islâm in quanto via da seguire e legislazione, e di educarsi attraverso i principi di questa religione, tanto nell’attitudine quanto nelle relazioni interpersonali.

2) Il metodo del dialogo e dell’interrogazione

Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) aveva l’abitudine di porre delle domande ai Compagni, allo scopo di suscitare il loro interesse, di stimolare la loro intelligenza. La sua esortazione era efficace, perché persuasiva e argomentata.

Abû Hurayrah (che Allah sia soddisfatto di lui) disse: Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) disse: “Che ne direste di un fiume che scorresse dinanzi alla porta di uno di voi, e nel quale egli si lavasse cinque volte al giorno: pensate forse che sussisterebbe qualche sporcizia sul suo corpo?”. I Compagni risposero: “No, nessuna sporcizia resterebbe”. Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) proseguì: “Lo stesso dicasi delle cinque preghiere, per mezzo delle quali Allah cancella i peccati”.[7]

3) Cominciare l’esortazione giurando per Allah

Lo scopo ultimo è quello di far realizzare all’uditorio l’importanza dell’argomento dell’esortazione, affinché sia messo in pratica e non lo trascuri, come quando il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) disse: “Giuro per Colui che detiene la mia anima nella Sua mano, voi non entrerete in Paradiso finché non sarete credenti, e non sarete realmente credenti finché non vi amerete reciprocamente. Vi insegnerò dunque una cosa che, se la metterete in pratica, susciterà l’amore tra voi? Rivolgetevi il saluto (di pace)”.[8]

4) Abbinare l’esortazione e l’umorismo

Lo scopo è quello di attirare l’attenzione, di far scomparire la stanchezza e di suscitare l’interesse.

Anas ibn Mâlik (radiAllahu °anhu) riporta che un uomo tra i beduini, che si chiamava Zâhir ibn Harâm, aveva l’abitudine di offrire in regalo dei manufatti al Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam). In cambio, il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) gli preparava la cavalcatura e le armi quando partecipava a una spedizione con lui. Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) disse un giorno: “Zâhir è la nostra campagna, e noi siamo la sua città”. Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) provava dell’affetto per lui, nonostante fosse brutto. Un giorno, mentre Zâhir stava vendendo le sue mercanzie, il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) gli passò le braccia attorno al collo da dietro, senza che egli lo vedesse. Zâhir esclamò: “Ma lasciami! Chi è?”. Quando Zâhir si voltò e vide il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam), si rimise con la schiena contro il petto di quest’ultimo, avendo riconosciuto il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam), che disse: “Chi dunque mi comprerà questo schiavo?”. Zâhir esclamò: “Sarei purtroppo uno schiavo di scarso valore!”, ma il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) rispose: “Ma presso Allah non sei di scarso valore”.[9]

5) Prodigare delle breve esortazioni, per evitare di annoiare

Ibn Mas°ûd (radiAllahu °anhu) riportò: “Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) ci prodigava delle esortazioni in maniera episodica, per timore che ci stancassimo”.[10]

6) Esortare mostrando degli esempi

Perché le sue esortazioni fossero le più chiare possibili, il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) aveva l’abitudine di aiutarsi con degli esempi concreti vissuti e sentiti, affinché l’effetto provocato dall’esortazione fosse più profondo e durevole.

Anas ibn Mâlik riportò da Abû Mûsâ Al-Ash°arî (che Allah sia soddisfatto di entrambi) che il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) disse: “L’immagine del credente che legge il Corano è quella del cedro: il suo profumo è soave, così come il suo sapore. Il credente che non recita il Corano è simile a un dattero: il suo gusto è delizioso, ma non ha alcun profumo. Il perverso che recita il Corano è comparabile al mirto: il suo profumo è buono, ma il suo gusto è amaro. Infine, il perverso che non recita il Corano è comparabile a una coloquintide: non ha alcun profumo e il suo gusto è amaro”.[11]

Queste metafore profetiche sono una forma profonda di esortazione al bene e una messa in guardia severa contro il male nella maniera più chiara possibile per l’uditorio.

7) Esortare abbozzando dei gesti con la mano

Quando il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) voleva insistere sull’importanza di un punto particolare, faceva uso delle mani per sottolineare l’interesse di questo insegnamento, cui i musulmani devono conformarsi.

Abû Mûsâ Al-Ash°arî (radiAllahu °anhu) riportò che il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) disse: “Il credente è per il credente come una costruzione i cui elementi si fortificano l’un l’altro”, e il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) intrecciò le dita delle mani.[12]

Gli esempi di questo tipo sono numerosi e vari nella Sunnah.

8 ) Esortare tramite il disegno e lo schema esplicativo

Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) aveva altresì l’abitudine di fare degli schizzi per i suoi compagni, allo scopo di chiarire loro alcune nozioni importanti e di far loro assimilare certi concetti utili.

Jâbir (radiAllahu °anhu) disse: “Eravamo seduti col Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam), quando tracciò con la mano una linea sulla sabbia, dicendo: “Ecco la via di Allah”. Tracciò poi due linee a destra e due linee a sinistra della prima, dicendo: “Ecco le vie di Satana”. Posò poi la mano sulla prima linea e recitò il versetto:

وَأَنَّ هَـٰذَا صِرَاطِي مُسْتَقِيمًا فَاتَّبِعُوهُ ۖ وَلَا تَتَّبِعُوا السُّبُلَ فَتَفَرَّقَ بِكُمْ عَن سَبِيلِهِ ۚ ذَ‌ٰلِكُمْ وَصَّاكُم بِهِ لَعَلَّكُمْ تَتَّقُونَ

In verità, questa è la Mia retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dalla Sua Via . Ecco cosa vi comanda, affinché siate timorati (Corano VI. Al-An°âm, 153)[13]

Disegnando questo schema, il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) indicò dunque loro che la via dell’Islâm è un cammino diritto che conduce alla potenza e al Paradiso. In quanto alle altre ideologie, sistemi e modi di pensare, essi non sono che le vie di Satana e i suoi cammini, che conducono alla distruzione e l’inferno.

9) Esortare attraverso la pratica

Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) era per i suoi compagni un esempio vivente di pedagogia, di educazione e di formazione. Ecco un esempio che illustra questo aspetto:

°Uthmân (che Allah sia soddisfatto di lui) riportò che il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) compì le abluzioni dinanzi ad un gruppo di persone, e disse: “Chiunque compia le abluzioni come ho appena fatto, poi compia due unità di preghiera senza che il suo spirito sia attraversato da pensieri di questo basso mondo, vedrà i suoi peccati passati perdonati”.[14]

10) Esortare traendo esempio dagli avvenimenti quotidiani

Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) approfittava spesso delle occasioni che gli si presentavano per esortare coloro che desiderava orientare, affinché questa esortazione fosse più efficace e più facile da comprendere e afferrare.

Così, °Umar ibn Al-Khattâb (radiAllahu °anhu) disse: Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) ritornò da una spedizione militare con dei prigionieri. Una delle prigioniere, i cui seni si erano gonfiati di latte, prese in braccio un neonato, tra i prigionieri, e lo allattò. Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) disse allora: “Pensate forse che questa donna sarebbe capace di gettare il suo neonato nel fuoco, senza che nulla ve la spingesse?”. Rispondemmo: “No, per Allah!”. Il Profeta (pace e benedizioni di Allah su di lui) disse allora: “Sappiate dunque che Allah è più misericordioso nei confronti del Suo servo di questa donna nei confronti del suo bambino[15]

11) Orientare l’esortazione verso ciò che è più importante

Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) orientava le questioni che gli venivano poste verso altre questioni più importanti.

Anas ibn Mâlik (che Allah sia soddisfatto di lui) riporta che un beduino interrogò il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) in questi termini: “Quando avrà luogo l’Ora (Ultima), o Messaggero di Allah?”. Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) gli disse: “Cos’hai preparato per quel giorno?”. Il beduino rispose: “L’amore per Allah e per il Suo Messaggero”. E il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) di rimando: “Sarai con coloro che hai amato”.[16]

12) Esortare mostrando esplicitamente l’atto illecito che è stato proibito

Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) prendeva talvolta in mano una cosa illecita che voleva proibire e la brandiva dinanzi all’assemblea. In questo modo, l’elemento vietato era chiaramente definito sia con la parola che col gesto. Inoltre, questo metodo è più dissuasivo ed elimina ogni ambiguità riguardo l’oggetto dell’interdizione.

°Alî ibn Abî Tâlib (radiAllahu °anhu) disse: Il Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) prese un tessuto di seta nella mano destra e dell’oro nella mano sinistra, poi alzò le mani dicendo: “Queste due cose sono vietate agli uomini della mia comunità, ma permesse alle donne”.[17]

Ora che la metodologia islamica in termini di mezzi d’esortazione e di consigli – conforme al sublime Corano e alla nobile Sunnah – è nota, non resta altro che armarsi di coraggio e dar prova di determinazione nella messa in pratica della metodologia che si è assimilata, e nell’esecuzione dei metodi studiati, e ciò allo scopo di vedere il proprio figlio e allievo aprire il suo cuore all’esortazione e sottomettersi alle vie della rettitudine.

Poiché cosa c’è di più bello che vedere un padre e una madre preoccupati dell’educazione dei loro figli riunirsi con loro tutte le sere, e riempire la loro serata con racconti utili, parole di saggezza benefiche, ed esortazioni toccanti?

Così, essi passano dalla narrazione di un racconto a un’esortazione, dalla recitazione di una poesia religiosa all’ascolto del Corano, da uno scherzo ad una gara tra i bambini, ed è in questo modo che variano i metodi e i programmi, affinché la serata riempia il suo ruolo formativo, tanto dal punto di vista spirituale che psicologico, etico o fisico, a condizione ovviamente di non dimenticare il tempo necessario al ripasso delle materie scolastiche.[18]

L’educatore deve far sì che la sua esortazione sia toccante ed efficace, facendo uso dei metodi utilizzati dal Profeta (sallAllahu °alayhi waSallam) coi suoi compagni. L’educatore deve dunque talvolta utilizzare il giuramento in nome di Allah, talaltra raccontare una storia durante la sua esortazione; talvolta abbinare l’esortazione e l’umorismo o lo scherzo lecito, talaltra fare in modo che l’esortazione sia breve, affinché il bambino non si stanchi; talvolta dare esempi concreti e talaltra esprimere l’esortazione attraverso disegni. Ecco qualche esempio:

Se l’educatore decide di spiegare al suo bambino il carattere illecito del furto e la gravità del peccato dinanzi ad Allah, può raccontargli una storia breve ma efficace che dissuaderà il bambino dal soccombere a questo peccato.

Se vuole convincere il bambino che una certa cosa è illecita e che non gli apporterà che dei problemi, potrà far uso del metodo del dialogo e dell’interrogazione fino a convincerlo che non conviene a un musulmano di fare la tale cosa.

Ad esempio: un bambino vede dei coetanei giocare con dei petardi durante la festa dell’ °Îd. Questi petardi sono spesso pericolosi e disturbano la tranquillità dei musulmani, senza parlare del fatto che si tratta di uno spreco di soldi inutile. Il bambino va dunque da suo padre chiedendogli: “Papà, vorrei che tu mi comprasti questi petardi per poterci giocare”. Il padre dirà allora a suo figlio: “Sappi, figlio mio, che questi petardi sono illeciti”. Ma il figlio risponderà: “Come mai, se sono illeciti, gli altri bambini ci giocano?”. Il padre allora spiegherà: “Prima di tutto, se questi petardi vengono gettati in una casa, possono talvolta provocare un incendio. Poi, questi petardi sono cari, e se questo denaro fosse speso per i musulmani poveri, sarebbe meglio che sprecarlo in ciò che non reca alcuna utilità né in questo basso mondo né nell’Aldilà. In terzo luogo, questi petardi disturbano la tranquillità dei musulmani; ora, non è permesso al musulmano recare pregiudizio a suo fratello musulmano e al suo vicino. Infatti, quest’ultimo può dormire o essere malato, figlio mio”.

Dopo questa discussione tra il padre e il figlio, quest’ultimo sarà convinto del carattere illecito di questi petardi e non chiederà più che gli vengano acquistati o di poterci giocare.

Se il bambino ha commesso una sciocchezza nei confronti del suo educatore, e ne prova dispiacere, l’educatore potrà orientare il bambino verso qualcosa di divertente, affinché quest’ultimo accetti l’esortazione con un cuore aperto.

Se l’educatore desidera insegnare al bambino alcuni concetti islamici ed etici che quest’ultimo potrebbe non comprendere perfettamente, potrà far uso durante l’esortazione di uno schema esplicativo che lo aiuterà a comprendere questi valori e questi principi islamici (ponendo attenzione a non disegnare esseri viventi).

Se desidera consolidare in lui la dottrina autentica, potrà prendere un esempio concreto e realista confermato dall’esperienza, affinché il bambino realizzi che Allah è il creatore di tutte le cose. Ad esempio: l’educatore prende un bicchiere pieno d’acqua in cui introduce una cipolla. Chiede poi al bambino di cambiare l’acqua tutti i giorni. Dopo uno o due giorni, farà notare al bambino che delle lunghe radici sono spuntate dalla cipolla. Ed è attraverso questo mezzo che il bambino capirà che è Allah ad averle fatte spuntare e ad averle create, ed è Lui ad aver creato tutto sulla terra, ecc.

tratto da:

Educo mio figlio

di Umm °Abd Ar-Rahmân Al-Athariyah


[1] Cfr. Metodologia dell’educazione islamica (vol.1, pag.187-188)

[2] Cfr. Metodologia dell’educazione islamica (vol.1, pag.192)

[3] Cfr. Lo sviluppo dell’educazione islamica del dottor Husein Ash-Sharqâwî (pag.215)

[4] Cfr. L’educazione dei bambini nell’Islâm (vol.2, pag.653)

[5] Cfr. L’educazione dei bambini nell’Islâm (vol.2, pag.655)

[6] Riportato da Al-Bukhârî nella sua raccolta di ahadîth autentici (vol.4, pag.350) e An-Naqqâsh in Funûn Al-°Ajâ’ib (pag. 148)

[7] Riportato da Al-Bukhârî e Muslim nelle loro raccolte autentiche (risp. vol.2, pag.11 e vol.1, pag.462), Ahmad in Al-Musnad (vol.2, pag.379), At-Tirmidhî nelle sue Sunan (vol.5, pag.151), Ad-Dârimî in As-Sunan (vol.1, pag.267), Al-Marwazî in Ta°dhîm Qadr As-Salât (vol.1, pag.154)

[8] Riportato da Muslim nella sua raccolta di ahadîth autentici (vol.1, pag. 74), Ahmad in Al-Musnad (vol.2, pag.442), Wakî° in Az-Zuhd (vol.2, pag.604, ma pag. 60 nel manoscritto), Abû °Awânah nella sua raccolta di ahadîth autentici (vol.1, pag.30), Ibn Al-Abbâr in Al-Mu°jam (pag.323-324), da Abû Hurayrah (radiAllahu °anhu)

[9] Hadîth autentico. Riportato da Ahmad in Al-Musnad (vol.3, pag.161), At-Tirmidhî in Ash-Shamâ’il (pag.200), ibn Hibbân nella sua raccolta autentica (vol.7, pag.517), Al-Mu’ammil Ibn Îhâb nel suo Juz’ (pag. 70), Al-Bayhaqî in Al-Âdâb(pag. 257), Al-Baghawî in Sharh As-Sunnah (vol.13, pag.181), Abû Ya°lâ in Al-Musnad (vol.6, pag.174), °Abd Ar-Razzâq in Al-Musannaf (vol.10, pag.454-455), Ibn Al-Athîr in Usud Al-Ghâbah (vol.2, pag.246) e Ibn Al-A°râbî in At-Taqbîl wa-l-Mu°ânnaqah (pag.10). Al-Haythamî l’ha citato in Az-Zawâ’id (vol.9, pag.368), commentando come segue: “Riportato da Ahmad, Abû Ya°lâ e Al-Bazzâr. I trasmettitori della catena di Ahmad rispondono ai criteri imposti da Al-Bukhârî e Muslim”. Questo hadîth è stato autentificato da Ibn Hâjar in Al-Isâbah (vol.1, pag.523), Adh-Dhahabî in Târîkh Al-Islâm (pag.490) e Ibn Kathîr in Ash-Shamâ’il(pag.97-98)

[10] Riportato da Al-Bukharî e Muslim nelle loro raccolte autentiche (risp. col.1, pag.162 e vol.4, pag.21720), Ahmad in Al-Musnad (vol.1, pag.465), Az-Zajâjî inMajâlis Al-°Ulamâ (pag.182), Ibn Hibbân nella sua raccolta autentica (vol.7, pag.27), As-Sam°ânî in Adab Al-Imlâ’ (pag.66) e Ibn Abî °Âsim in Al-Mudhakkir(pag.51)

[11] Riportato da Al-Bukhârî e Muslim nelle loro raccolte autentiche (risp. vol.9, pag.66 e vol.1, pag.549), Abû Ash-Shaykh in Al-Amthâl (pag.371), Ar-Râmahurmuzî in Amthâl Al-Hadîth (pag.132), Al-Bayhaqî in Shu°ab Al-Îmân (vol.4, pag.535)

[12] Riportato da Al-Bukhârî e Muslim nelle loro raccolte autentiche (risp. vol.2, pag.863 e vol.4, pag.1999), At-Tirmidhî nelle sue Sunan (vol.4, pag.325), Al-Bayhaqî in As-Sunan Al-Kubrâ (vol.6, pag.94) e in Al-Âdâb (pag.88), Abû Ash-Shaykh in Al-Amthâl (pag.351) e Ibn Al-Mubârak in Az-Zuhd (pag.118).

[13] Hadîth autentico riportato da Ibn Abî °Âsim in As-Sunnah (pag.13) e Ahmad in Al-Musnad (vol.3, pag.397). Questo hadîth è stato autentificato da Al-Albânî inDhilâl Al-Jannah (pag.13). È corroborato da un hadîth riportato da Ibn Mas°ûd, che Ahmad ha menzionato in Al-Musnad (vol.1, pag.435), At-Tabarî in At-Tafsîr(vol.8, pag.88) e Al-Hâkim in Al-Mustadrak (vol.2, pag.318).

[14] Riportato da Al-Bukhârî, Muslim e Abû °Awânah nelle loro raccolte autentiche (risp. vol.1 pag. 71, vol.1 pag.205 e vol.1 pag.238), Ad-Dârimî in As-Sunan (vol.1 pag.176), An-Nasâ’î in As-Sunan Al-Kubrâ (vol.1 pag.103) e in As-Sunan As-Sughrâ (vol.1 pag.91).

[15] Riportato da Al-Bukhârî e Muslim nelle loro raccolte autentiche (risp. vol.10 pag.426 e vol.4 pag.2109)

[16] Riportato da Al-Bukhârî e Muslim nelle loro raccolte autentiche (risp. vol.10 pag.553 e vol.4 pag.2032)

[17] Hadîth hasan. Riportato da Abû Dâwûd, An-Nasâ’î e Ibn Mâjah nelle loroSunan (risp. vol.4 pag.330, vol.2 pag.1189), Ahmad in Al-Musnad (vol.1, pag.115). Cfr. Al-Irwâ di Al-Albânî (vol.1 pag. 687-688)

[18] Cfr. L’educazione dei bambini nell’Islâm (vol.1 pag.687-688)



tratto dal blog di Amatallah

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