giovedì 26 agosto 2010

sciiti e sunniti

Vediamo innanzitutto se questa divisione della designazione del califfato in “implicita” ed “esplicita” abbia qualche precedente storico nella storia della teologia islamica. A causa del tempo ristretto, lasciatemi menzionare soltanto i seguenti fatti storici:

1. Sul tema del califfato, i musulmani possiedono differenti opinioni. I musulmani sunniti non credono che il Profeta (S) designò qualcuno come suo successore, né esplicitamente né implicitamente, e questa decisione venne lasciata nelle mani della Comunità affinché scegliesse chi essa desiderasse. Gli sciiti, dall’altro lato, credono che il Profeta (S) designò ‘Ali bin Abi Talib (A) come califfo e suo successore dopo di lui.

2. Tutte le scuole sciite (vale a dire, gli imamiyya/ithna-‘ashariyya ed entrambi i gruppi isma’iliyya esistenti: i bohra e gliagha khani) credono che il Profeta dell’Islam (S) designò l’Imam ‘Ali (A) esplicitamente, in molteplici occasioni, come suo successore e califfo.

3. La scuola zaydiyya possiede una credenza differente dai sunniti ed anche dagli sciiti. Sebbene creda che ‘Ali fosse il migliore e la persona più qualificata per il califfato, accetta Abu Bakr e ‘Umar ibn al Khattab rispettivamente come primo e secondo successore del Profeta (S); ma non accetta ‘Uthman bin ‘Affan come terzo califfo.

4. Parlando in termini storici, è la kharudiyya, una sottosetta deglizaydiyya, a credere che il Profeta (S) abbia designato l’Imam ‘Ali (A) non nominandolo ma soltanto descrivendone le qualità: “nassa bi ‘l-wasf duna ‘t-tasmiyya – egli (il Profeta) designò descrivendo senza nominare [la persona].” 5

E’ in base a questa credenza che il nass (la nomina per designazione) si divide in “an-nass al-jali –la direttiva chiara/esplicita–” e “an-nass al-khafi –la direttiva occulta/implicita–”.

Ma mai gli sciiti imamiyya ithna-‘ashariyya hanno sottoscritto l’idea che “il fondamento della nostra fede è basato su questo senso implicito.” Tutti essi hanno creduto, unanimemente, che il Profeta Muhammad (S), in varie occasioni, molto chiaramente e apertamente, designò ´Ali bin Abi Talib (A) come suo successore, califfo e Imam dei musulmani dopo di lui. 6 Soltanto quando i teologi shi’a imamiyya si trovavano a dibattere con i loro oppositori (inclusi gli zaydiyya), essi utilizzarono il termine “an-nass al-jali” in base al principio del discutere con gli oppositori con le loro stesse parole. 7

Per tanto, storicamente, nessun teologo shi’a imamiyya ha intrapreso il cammino della designazione implicita dell’Amir al-Mu’minin ‘Ali bin Abi Talib (A) come “il fondamento della nostra fede” e nessuno di essi ha considerato l’hadith di Ghadir come una designazione implicita.


5. Perché gli zaydiyya insistono sul senso implicito della designazione di ‘Ali al califfato? Poiché alcune loro sottosette avevano accettato il califfato di Abu Bakr e ‘Umar, e credere nelle dichiarazioni esplicite del Profeta (S) designanti ‘Ali collocherebbe questi due califfi sotto una luce molto negativa – questo significa che essi coscientemente si opposero alle dichiarazioni esplicite del Profeta! Per tanto, per proteggere il prestigio dei due primi califfi, la designazione di ‘Ali fu avvolta nell’ambiguità affermando che non fu esplicita ma solamente implicita. E visto che non fu esplicita, i califfi non sarebbero stati incolpati per aver usurpato il califfato all’Amir al-Mu’minin ‘Ali!

Questo mostra le gravi implicazioni nel credere che la designazione di ‘Ali fu meramente implicita; significherebbe che la colpa di ciò che è accaduto dopo la morte del Profeta (S) rispetto alla questione della successione debba attribuirsi al Profeta (S) stesso, e non ai califfi. Vuol dire che non si possono incolpare i primi due califfi di aver usurpato il califfato all’Imam ‘Ali (A) perchè ciò che essi stavano facendo in assenza di un’istruzione esplicita era il meglio per l’Islam.

Quando pertanto si intensificarono le obiezioni della comunità sciita contro l’erudito studioso, negli ultimi giorni del mese di Ramadan del 1418, egli emise una circolare generale diretta agli sciiti tramite Internet:

Approfitto di questa opportunità per affermare nei termini più ASSOLUTI che non soltanto credo nell’autenticità inequivoca dell’evento di al-Ghadir che ebbe luogo il 18 di Dhul-Hijja dell’anno 11 dell’Egira/632 d.C.; io credo che la dichiarazione fatta dal Profeta “Di chiunque io sono Mawla, ‘Ali anche è Mawla”, è la designazione esplicita dell’Imam ‘Ali al ruolo di Guida della Comunità Islamica, come sostenuto dalla Fede Shi’a Duodecimana Imamita”.8

1 commento:

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