Come già detto, la parola araba che suona "Hadith" significa il concetto espresso nella lingua italiana dalla parola "Tradizione" (trasmissione orale della notizia di un detto, di un atto, di un fatto).
Un Hadith è la trasmissione orale di una testimonianza riguardante un detto, un fatto, un atto, un comportamento del Profeta Con l'andar del tempo, dopo la scomparsa del Profeta, vennero fatte delle Raccolte di Ahadith ( ahadith è il plurale arabo) ed ogni testimonianza era preceduta dalla Catena dei Trasmettitori (Isnad); ad esempio il Tale ha raccontato che il Tal altro raccontò di aver udito Omar dire: Ç L'Inviato di Allah disse "...".Inoltre i compilatori delle raccolte, per scrupolo di verità, riportavano anche notizie sul tenore letterale dei testi (Matn).
In tal modo essi provvidero non soltanto ad informarci su ciò che era stato riferito sul Profeta, ma anche sulla documentazione riguardante la provenienza della Tradizione
2.1.1 Libri Canonici del Hadith
Fin dall'inizio della Missione Profetica di Muhammad, coloro che avevano accolto il Messaggio Islamico, e quindi, intendevano Praticare l'Islam, erano solleciti nel registrare tutto quanto l'Inviato di Allah, faceva e diceva, per poter, seguendo i suoi esempi ed obbedendo ai suoi precetti, Realizzare in forma islamica la loro esistenza. Dopo la morte del Profeta, quando il Dominio della Parola di Allah traboccò dalla Penisola Arabica per liberare dall'oppressione dell'ignoranza tutti gli uomini e si estese ampiamente ad Occidente ed ad Oriente, coloro ai quali Iddio accordò il privilegio di rispondere alla vocazione islamica furono spinti dal loro autentico sentimento religioso a conoscere quanto più possibile della vita e degli insegnamenti e delle opere del maestro e per aver il modello della loro condotta islamica dalla viva voce dei testimoni oculari della sua vita.
Fu così che, dopo poco tempo, si accumularono una grande quantità di dati sulla vita del Profeta. La maggior parte delle notizie sulla vita e sulle opere del Profeta, che Allah lo benedica e l'abbia in gloria erano trasmesse oralmente, però alcuni musulmani incominciarono a raccogliere queste testimonianze per loro uso privato, in collezioni.
Queste collezioni avevano, principalmente, lo scopo di raccogliere materiale utile per la risoluzione di questioni di diritto e di dottrina religiosa. Per questo motivo l'accettazione di una tradizione era condizionata alla sussistenza di un certo numero di requisiti, idonei nel loro complesso a dare la più assoluta garanzia di autenticità.
I più autorevoli libri di Hadith sono:
1) Sahih scritto da Bukhari ( 194-256 dopo l'Egira)
2) Sahih scritto da Muslim ( 202-261 dopo l'Egira)
(Il Sahih di Bukhari è superiore al Sahih di Muslim per metodo di classificazione).
Ci sono, poi, altri 4 libri di Hadith che sono conosciuti come la Sunnah di:
3) Abu Dawud ( 202-257 d. E.)
4) Tirmidy ( m. 279 d. E.)
5) Nassa Õi ( 215-303 d. E.)
6) Ibnu Maya ( 209-273 d. E.)
Questi libri di Hadith sono il frutto dell'iniziativa personale dei ricercatori e compilatori delle raccolte.
Ogni libro è stato sottoposto, prima di essere accettato come fonte autentica di notizie relative agli insegnamenti del Profeta(pbsl), ad un accurato esame critico da parte della comunità islamica.
2.2.2 Criterio per l'accettazione di un Hadith
L'ingente mole delle tradizioni rese ben presto necessaria l'adozione di certi rigidi criteri di esame per la verifica della loro autenticità.
Gradualmente, al fine di verificare l'autenticità delle tradizioni, si formò una categoria di studiosi che diede vita ad una originale branca della scienza religiosa: la Scienza del Hadith (ailmu_l_hadith).
Questi studiosi del Hadith (detti Muhaddithin) adottarono il seguente metodo di indagine :
Per prima cosa essi eseguivano ricerche per accertare se la catena di trasmissione (isnad) portava, a ritroso, fino ad una persona che era stata presente al fatto; accertata l'esistenza di una catena di trasmissioni valida, essi passavano al vaglio l'attendibilità di ciascuno dei trasmettitori;
Per ciascuno di essi fu eseguito uno studio dettagliatissimo per mettere a fuoco la sua vita, il suo carattere, i suoi interessi e la sua attività, il grado di veridicità, il livello morale della sua vita, le condizioni della sua memoria, come capì ciò che vide e/o sentì, la sua affidabilità, la sua cultura, la sua istruzione e così via.
Migliaia di Muhaddithin dedicarono le loro vite alla ricerca di ogni minimo dettaglio sulle vite dei trasmettitori delle tradizioni sul Profeta. Grazie alle loro meticolose ricerche è possibile conoscere la biografia completa di circa 100.000 persone che furono coinvolte nelle tradizioni. La ragione di tanto rigore nel vaglio sia del Hadith che delle vite dei trasmettitori ha la sua base in questo precetto coranico:
" O voi che credete, se qualche perverso vi porta una notizia , vedeteci chiaro prima di far del male a qualcuno e dovervi poi pentire del vostro operato ! " (Corano 49,6)
Dopo aver accertato l'attendibilità e la veridicità del trasmettitore lo studio veniva esteso alla credibilità del detto o del fatto.
Il criterio per scartare una tradizione per difetto di credibilità era il seguente:
1- il fatto o il detto è contrario agli insegnamenti del Corano e della Sunnah ed è in contraddizione con altri Hadith;
2- la tradizione attribuisce al Profeta delle assurdità;
3- il fatto o il detto sono contrari a fatti provati;
4- oppure si contraddicono internamente ;
5- la tradizione riporta un evento che, se fosse realmente accaduto, centinaia di persone lo avrebbero osservato, mentre solo una persona ne ha riferito;
6- la tradizione contiene parole sconvenienti o addirittura volgari;
7- o profezie di eventi futuri con date specifiche;
8- o minaccia castigni tremendi per piccole mancanze;
9- o promette enormi ricompense per adempimenti di marginale importanza.
Questi canoni per vagliare la credibilità della tradizione sono stati desunti da esempi forniti dai Compagni del Profeta.
Per dare un'indicazione al riguardo, possiamo riferire quanto disse Omar ad una donna che gli faceva presente un atteggiamento del Profeta.
Disse Omar: " Non possiamo lasciare il Libro e la Sunnah del Profeta(pbsl) per dare un giudizio in base a quanto va dicendo una donna di cui non sappiamo ciò che ricorda e ciò che dimentica !".
In un'altra occasione, sappiamo che Aiscia la moglie del Profeta(pbsl) non accettò una testimonianza riportata dal figlio di Omar.
Essa si giustificò, dicendo: " Tu e quello che attesta questo fatto dell'Inviato di Dio(pbsl) non dite bugie, però qualche volte capite erroneamente"
2.2.3 Classificazione degli Hadith
Gli hadith sono stati divisi in 3 gruppi principali:
1) Sahih : cioé degno di fiducia e attendibile;
2) Hasan : buono;
3) Da Õif : debole.
Ci sono, inoltre, degli Ahadith il carattere è incerto.
Tutti gli Ahadith presentati da Bukhari e da Muslim hanno il carattere Sahih.
Sono altresì sahih tutti gli altri Ahadith che, pur non facendo parte delle raccolte di Bukhari e di Muslim, hanno superato positivamente l'esame a cui sono stati sottoposti dai Muhaddithin.
Le tradizioni Hasan sono quelle la cui fonte è nota e i cui trasmettitori sono conosciuti per la loro affidabilità e la loro precisione; tutte queste tradizioni sono accettate dalla maggior parte degli insegnanti, dei dottori della legge islamica e dei giuristi. Mentre le tradizioni Hasan sono state riconosciute come base valida per decisioni legali nella giurisprudenza islamica, lo stesso carattere non è stato riconosciuto alle tradizioni Da’if (deboli) le quali pertanto non possono essere poste a fondamento di decisioni giurisprudenziali e di pareri legali.
Ma non bisogna credere, per questo, che esse siano rifiutate in blocco. Le tradizioni deboli che esortano i credenti a bene operare sulla linea islamica possono essere citate.
Esistono diversi gradi di debolezza che vanno dalla mancanza di un anello nella catena delle trasmissioni alla completa invenzione del detto o del fatto attribuito, in tal caso falsamente, al Profeta .
2.2.4 Argomenti trattati dal Hadith
Il Hadith tratta tutti gli argomenti relativi a tutti gli aspetti della vita. Il Bukhari divise la sua opera in 97 libri.
3 libri riguardano: l'Inizio della Rivelazione, la fede e la Conoscenza
30 libri trattano: l'Adorazione Islamica (Salah), l'Imposta Coranica (Zakat), la Visita alla Mecca (Hajj) , il Digiuno (Saum)
22 libri trattano: Affari commerciali, Amministrazione Pubblica, Lavoro , Giustizia.
3 Libri trattano: il Jihad ( lo sforzo - la lotta per la causa di Allah), i Dhimmi (sudditi non musulmani dell'Impero Islamico)
1 libro tratta della Creazione.
4 Libri trattano dei Profeti e le buone qualità dei Compagni del Profeta(pbsl)
1 libro tratta dell' Attività del Profeta(pbsl) a Medina.
2 libri trattano dei Commenti relativi ai passi del Corano.
3 libri trattano: del Matrimonio, del Divorzio, del Mantenimento della Famiglia
26 libri trattano temi diversi: cibo, bevande, abiti, buone maniere
Il 96° libro del Sahih di Bukhari sottolinea l'importanza di obbedire al Corano e di attenersi agli esempi del Profeta come ci vengono insegnati nella Sunnah.
Il 97° libro tratta, infine, nel Tawid (Tawid è il principio dell'Unicità Unità e Unipersonalità di Allah).
- Le fonti non canoniche.
- L'estensione delle conquiste islamiche islamiche e il perdurare di grandi stati islamici fino al secolo XIX rendeva indispensabile integrare di fatto il sistema classico delle fonti con altri strumenti, legati a una più sviluppata attività legislativa e giudiziaria, ovvero a particolari tradizioni locali. Va ricordato, però, che le fonti non canoniche non fanno parte delle fonti classiche islamiche appena sopra elencate.
- 1. Urf: la consuetudine.
- Bisogna distinguere i paesi islamici retti da un diritto consuetudinario non islamico (come l'Indonesia) e i paesi di diritto islamico in cui la consuetudine (urf) sembra essere esclusa dalle fonti del diritto. L'urf, tuttavia, ha una sua esistenza non ufficiale, legata a situazioni anteriori all'islamizzazione di un certo territorio, e contribuisce a integrare il diritto islamico. Una consuetudine locale, ad esempio, può stabilire il termine entro cui deve essere pagata la dote.
- 2. Le decisioni giudiziarie
- Anch'esse tendono ad integrare questo diritto: i malikiti seguivano le pronunce di Medina, gli hanbaliti e hanafiti quelle irachene e gli shafiiti quelle della Mecca. Infatti la fuga di Maometto a Medina divide il suo insegnamento in due parti, una più adatta ad una società di mercanti, l'altra ad una di beduini.
- 3. Qanun: il decreto del sovrano.
- L'assestamento dell'impero islamico e, in seguito, la formazione di parlamenti generarono come ultima fonte il decreto del sovrano del singolo paese, introducendo così una duplice giurisdizione: mentre il cadi, giudice monocratico religioso, continuò ad applicare la legge sacra, i tribunali laici applicarono il qanun.
- 4. Maslaba: il pubblico interesse.
- Sempre in tempi recenti, si fece ricorso al concetto di pubblico interesse, inteso in senso lato. In Tunisia, ad esempio, si introdusse un limite alla poligamia sottolineando che un uomo non può comportarsi in modo eguale verso tutte le mogli e che questa ineguaglianza di trattamento (soprattutto economico), oltre a essere contraria al dettame coranico, è contraria anche al pubblico interesse.
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