sabato 27 marzo 2010

Perdonare

Shaykh Ali Tantawi racconta nelle sue memorie a proposito dello Shaykh
Ahmad Al-Zayaat:
Lo Shaykh (Ahmad Al-Zayaat) era un Maestro che non conosceva molto del
mondo eccetto: Al Azhar [Università islamica del Cairo] nella quale insegnava,
la casa nella quale viveva e il tragitto che separava questi due luoghi.

Gli anni passarono e allo Shaykh invecchiato si deteriorò lo stato di salute e
aveva bisogno di riposarsi. Il dottore lo costrinse a riposarsi suggerendogli di
allontanarsi dal suo posto di lavoro e della sua residenza e consigliandoli di
trarre profitto dalla calma e la tranquillità dei parchi vicini al Nilo. Così decise
e, uscito da casa, fermò una carretta chiedendo al conducente: figlio mio,
conducimi fino ad un posto nel quale potrei approfittare di una buona vista e
rilassarmi.

Tuttavia il conducente della carretta era un tipo malintenzionato e condusse lo
Shaykh non dove aveva chiesto ma in un luogo dove si trovavano le case di
tolleranza (delle prostitute). Arrivati a destinazione, disse allo Shaykh: siamo
arrivati.

Lo Shaykh chiese ancora: Oh figlio mio, la preghiera del Maghrib [del
tramonto] è vicina, dove potrei pregare? Portami all’entrata della Moschea.

Il conducente [puntando il dito a una di queste case] disse: La Moschea è
laggiù.

La porta [di questo luogo] era aperta e la donna che lo gestiva vi era seduta nel
modo tipico abituale di queste donne.

Quando la vide, lo Shaykh abbassò lo sguardo. Vicino c’era una sedia, vi si
diresse e si sedette, aspettando la chiamata alla preghiera (Adhan).

La donna confusa lo fissò dicendo tra sé: cosa mai ha condotto qui
quest’uomo? Non aveva niente dei suoi abituali clienti...

Continuò a essere stupita, ma non osò chiedergli il motivo della sua visita.

Ciò che la trattenne fu il suo pudore benché fosse una prostituta. Infatti il
pudore in questi casi appare unicamente davanti alle persone di Pietà.

Dal canto suo lo Shaykh attendeva facendo il Tasbih (ripetendo subhana Allah
-Gloria a Dio) e guardando continuamente l’orologio finché sentì in lontananza
l'Adhan del Maghrib [L’Appello alla preghiera del tramonto] e disse allora alla
donna: “Dov’è il Mu’adhdhìn (colui che chiama alla preghiera)? Perché non
chiama alla preghiera (salah) nonostante il suo tempo sia arrivato? Sei tu sua
figlia?

La donna restava silenziosa e lo Shaykh attese ancora qualche momento e le
disse: Figlia mia, il tempo del Maghrib è corto e non è permesso di ritardarlo,
non vedo nessuno qui e se tu sei in Wudu (stato di purificazione), prega allora
dietro me in Jama'a [gruppo].

Fece la chiamata alla preghiera ed era sul punto di fare l'Iqama (Appello di
inizio preghiera), senza guardarla, si accorse che la donna era restata
immobile al suo posto.

Disse: Quale è il problema? Non hai l’Wudu (non sei in stato di purificazione)?

D'un colpo, [la donna] come se la sua fede, si fosse svegliata ricordandosi dei
giorni passati quando era lontana dai peccati, cominciò a piangere gettandosi
ai suoi piedi.


Lo Shaykh sorpreso non sapeva in quale modo poteva calmarla e lei iniziò a
raccontarle la sua storia facendo sentire la sua sincerità e il pentimento
sincero.

Lo Shaykh gli disse allora “ascolta figlia mia ciò che dice il Signore
dell’Universo”:

Dì : « Oh Miei servitori che avete commesso ogni eccesso a vostro
detrimento, non disperate della Misericordia di Allâh, poiché Allâh perdona
tutti i peccati» [Corano 39,53]

Perdona tutti i peccati, figlia mia, tutti i peccati…

La porta del pentimento è aperta a tutti i peccatori ed è talmente larga che può
contenere il peso di qualsiasi peccato, anche la miscredenza.

Dunque chiunque nega l'Onnipotente dopo essere stato credente, ma si pente
prima che giunga l'ora della sua morte, se è sincero nel suo pentimento e che
abbia ripristinato il suo Islam, Allah l'accetterà.

Allah, figlia mia, è più Generoso dei generosi. Levati e va' a fare ghusl (lavaggio
completo di purificazione) e copriti. Va' e purifica la tua pelle con l'acqua e il
tuo cuore con il dispiacere e il pentimento e girati verso il tuo Signore, ti
aspetterò, ma non tardare per non mancare la preghiera del Maghrib.

La donna fece quanto richiesto e ritornò vestita di un abito pulito e di un cuore
nuovo, si mise dietro lo Shaykh e pregò. Apprezzò la preghiera e ne gustò la
sua dolcezza e sentiva che questa le purificava il cuore.

Quando la preghiera fu finita lo Shaykh le disse: Vieni con me e taglia ogni
relazione che hai avuto con questo luogo e con le persone che lo frequentano e
cerca anche di cancellare dalla tua memoria il tempo passato qui. Domanda
costantemente ad Allah il perdono, e solleva il tuo stato con le buone azioni.

In verità per quanto sia grande l’adulterio non lo è come la miscredenza, Hind
[moglie di Abu Sufyàn] era miscredente e aveva nel suo cuore una grande

animosità verso il Profeta di Allah (su di lui la preghiera e la pace divine) al

punto di tentare di mangiare il fegato di suo zio Hamza (r.a), malgrado tutto ciò
[alla fine] credette all’Islam e fu tra le credenti sincere e noi nominandola
diciamo di lei: ‘che Allah sia soddisfatto di lei’.

Poi lo Shaykh la portò in una casa nella quale vivevano delle donne rette e gli
trovò un uomo virtuoso [come marito] a cui consigliò di prendersi cura di lei.

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