sabato 27 febbraio 2010

Aid al adha o festa del sacrificio

Aid al adha (festa del sacrificio), o id al-nahr ( “festa dello sgozzamento”) o eid al-qurban ( “festa dell’offerta (a Dio)”), è la festa del Sacrificio celebrata ogni anno nel mese lunare islamico di Du al hijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio canonico, detto Hajj. Spesso viene anche detta ed al-kabīr (“festa grande”), in contrapposizione a id al-aghīr ( “festa piccola”), cioè la festa della rottura del digiuno.

Ha luogo il 10 Du al Ḥijja o nei tre immediati giorni successivi, in tutto il mondo islamico, unitamente ai pellegrini che assolvono all’obbligo del pellegrinaggio a Mecca. In tali giorni una norma islamica vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo questi i “giorni della letizia”.
La parola adha deriva dalla radice araba , che richiama il significato di “sacrificare“, e si ricollega al ricordo delle prove che sarebbero state superate dal profeta Ibrahim e dalla sua famiglia, formata nel caso specifico da Hajar e dal loro figlio Ismaele.

Nel giorno di Aid Al adha, i musulmani sacrificano come Abramo un animale – detti uḍḥiya o qurbān - che, secondo la shariia, deve essere fisicamente integro e adulto e può essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un camelide , negli ultimi due casi è possibile sacrificare un animale per conto di più persone, fino a sette. L’animale viene ucciso mediante sgozzamento, con la recisione della giugulare che permetta al sangue di defluire, visto che per la legislazione biblica e coranica il sangue è impuro ed è quindi proibito mangiarne.
La cerimonia dello sgozzamento avviene il giorno 10 o nei due giorni seguenti, nel periodo di tempo ( waqt ) compreso fra la fine della preghiera del mattino e l’inizio della preghiera del pomeriggio. Viene sgozzato da un uomo, che deve essere in stato di purità legale ( ahāra ), pronunciando un takbīr, ovvero la formula: «Nel nome di Dio! Dio è il più grande».

La carne viene divisa preferibilmente in tre parti uguali, una delle quali va consumata subito tra i famigliari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.

Eid al adha inizia con una breve preghiera nella moschea, preceduta da un corale takbīr e seguita da un sermone (khuṭba). A tale insieme di cerimonie partecipano uomini e donne e spesso i bambini (che non avrebbero alcun obbligo a celebrare tale festa, essendone esonerati, non essendo ancora puberi) che, per l’occasione altamente festiva, usano indossare i loro migliori abiti.

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